C'era una volta un ricco che indossava abiti eleganti e c'era anche un povero di nome Lazzaro, tutto coperto di piaghe, che giaceva alla porta del ricco. Avrebbe voluto accontentarsi di ciò che cadeva dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccargli le piaghe.
Il povero morì e fu portato dagli angeli in cielo e anche il ricco morì e fu sepolto.
Essendo il ricco dell'inferno, alzò gli occhi e vide in lontananza Abramo con Lazzaro in grembo. Poi gridò: "Padre abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere la punta delle sue dita nell'acqua e rinfrescarmi perché queste fiamme mi tormentano". Abramo rispose: "Figlio, ricordati che durante la vita hai ricevuto i tuoi beni, mentre Lazzaro ha ricevuto il male. Ora qui trova conforto e tu, invece, tormento". L'altro rispose: "Allora ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre e di dare la sua testimonianza perché anche loro non vengano a questo tormento, poiché non ascoltano Mosè né i profeti".
La storia racconta che, nell'ultima delle visite di Gesù alla casa di Lazzaro, Gesù arriva quando Lazzaro è già morto e sepolto. Quindi, Gesù apre il sepolcro e, su suo ordine, Lazzaro risorge.
-Gesù, mosso di nuovo, si avvicinò al sepolcro, che era una grotta con sopra una pietra, e gli disse: "Rotola via la pietra". Marta, la sorella del defunto, rispose: “Signore, ha un cattivo odore; È morto da quattro giorni ormai".
- Gesù gli disse: «Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?». Allora la pietra fu rotolata via e Gesù, alzando gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.
So che mi ascolti sempre, ma gliel'ho detto per queste persone che mi circondano, affinché credano che mi hai mandato».
Dopo aver detto questo, gridò a gran voce: "LAZZARUS, VIENI FUORI!"
Babalú Ayé è una divinità della religione yoruba, che ha le sue origini nell'Africa occidentale, in particolare nella Nigeria. Conosciuto anche come Obaluaiye o Omolu.
Il 17 dicembre si celebra a Cuba in onore di San Lazzaro, conosciuto come Babalú Aye nella religione afrocubana della Santería. Questa festa è un mix di tradizioni cattoliche e africane, riflettendo la sincretizzazione religiosa che caratterizza molte culture dei Caraibi, soprattutto a Cuba.
Nella tradizione cattolica, San Lazzaro è venerato come il santo patrono dei poveri e dei malati, associato alla guarigione e alla protezione contro le malattie. La sua festa viene celebrata seguendo il calendario liturgico della Chiesa cattolica.
Nella Santería cubana, Babalú Aye è una divinità associata alla guarigione delle malattie e alle prove della vita. È spesso raffigurato come un vecchio coperto di piaghe, appoggiato a un bastone o a una stampella, riflettendo il suo ruolo di guaritore di malattie e malattie, con il potere di guarire le malattie e proteggere i suoi seguaci dalle malattie.
Nella mitologia yoruba, si ritiene che abbia il potere sia di infliggere che di curare malattie, ed è spesso invocato in rituali e cerimonie volti alla guarigione.
Babalú Ayé è venerato in varie religioni afro-caraibiche, come Santería e Candomblé, dove può essere sincretizzato con altre figure religiose, come San Lázaro nella Santería cubana.
La celebrazione del giorno di San Lazzaro a Cuba combina elementi di entrambe le tradizioni religiose, con pellegrinaggi di massa alla Chiesa di San Lazzaro a El Rincón, vicino all'Avana, dove i devoti cercano guarigione ed eseguono rituali di fede.
In breve, il giorno di San Lazzaro è celebrato a Cuba come una festa religiosa che onora sia San Lazzaro nella tradizione cattolica sia Babalú Aye nella Santería cubana, con un focus particolare sulla guarigione delle malattie e sulla protezione dalle avversità.